Reale Accademia di Spagna
Real Academia de Espana en Roma - Roma
Luogo: Roma
Anno: 2022
Committenza: Ministerio de Transportes, Movilidad y Agenda Urbana - Madrid
Classi e categorie di lavori: E22
Team: Acaia 61 Studio Architecture, Studio War, Fala Atelier
Progettare in continuità con le preesistenze è la linea guida dell’approccio architettonico al Concorso per il restauro e l'ampliamento della Reale Accademia di Spagna, ospitato dall'edificio di San Pietro in Montorio sul colle Gianicolo di Roma.
Le istanze di partenza erano restaurare e riadattare funzionalmente gli spazi originari dell'Accademia che necessitavano di un intervento, ampliare la sede sfruttando gli spazi abitativi dei frati francescani e inserendo nuovi edifici, ed infine consolidare, restaurare e valorizzare il complesso monumentale.
La proposta concorsuale si è concentrata sull’idea di restituire al fruitore l’immagine d’insieme di un complesso stratificato, e di riconsegnare la percezione della profondità temporale al fruitore lavorando su un nuovo assetto della circolazione esterna, permettendo di visitare il Giardino Romantico e le terrazze, e interna, attraverso una nuova distribuzione funzionale degli spazi per ottimizzare gli stessi e la loro percorribilità.
Il concorso ha interessato l'intero complesso dell'Accademia, compresi la via d'accesso a San Pietro in Montorio, il giardino storico, il chiostro del tempietto del Bramante, il chiostro grande con gli affreschi del Pomarancio.
Riguardo all'edificio, gli interventi sono stati pensati riconoscendo e associando la specifica vocazione dei diversi livelli dell'edificio alle proprie funzioni.
Al piano terra, destinato alle attività pubbliche, l’ingresso viene riprogettato come un nodo nella circolazione anulare per separare i flussi di entrata ed uscita, la biblioteca subisce un ampliamento che ingloba il locale ad essa adiacente, viene impostato un nuovo ambiente destinato ad accogliere l'auditorium.
Il primo piano è destinato alla vita accademica, con una risistemazione degli spazi destinati agli uffici, e una rifunzionalizzazione dell'attuale auditorium. Mentre sui piano secondo e terzo non sono previsti interventi, il piano sotterraneo è stato riprogettato per svolgere funzioni di deposito.
L’intervento di restauro del Giardino Romantico è finalizzato a riconoscere e rispettare l’interesse storico artistico del sito, riportare alla luce i percorsi originari, e a permettere il suo utilizzo al pubblico, con la possibilità di aprirne l’ingresso da Trastevere per delle visite del giardino. Un sistema di illuminazione puntuale accompagnerà il visitatore dall’ingresso del giardino sino alla facciata dell’Accademia, definendo il percorso di visita e sottolineando la presenza di opere
artistiche e aree di sosta.
L'intera area verde è ripensata, dopo apposita catalogazione e analisi, per valorizzare sia le principali alberature ed essenze storicizzate come i due grandi pini e il cipresso, sia gli arbusti di alloro ed acanto. Ristabilendo l’immagine pittoresca del Giardino Romantico, nuove isole di vegetazione locale accompagneranno il visitatore nella scoperta del giardino disegnando spazi di sosta e contemplazione.
Gli interventi sul chiostro al cui interno si trova il tempietto del Bramante necessità di una serie di azioni come il risanamento dei paramenti murari compromessi dall’azione degli agenti atmosferici, dal percolamento dei canali di gronda e dall’azione dell’umidità, il restauro degli infissi e la loro sostituzione degli elementi incongrui derivanti da interventi recenti, il restauro dei due passaggi angolari chiusi da infissi metallici che insistono sul prospetto ovest del chiostro.
Per il chiostro grande con gli affreschi del Pomarancio, il progetto propone la redazione di un piano diagnostico per indagare il comportamento statico delle strutture dell’ambulacro e definire il relativo quadro fessurativo su cui improntare il consolidamento.
Il valore monumentale e la solennità dell’edificio si esaltano con un’illuminazione diffusa e delicata, con una luce calda e radente in corrispondenza dei marcapiani e dei cornicioni, mentre si pongono degli accenti di luce per far risaltare le tre grandi arcate della facciata principale che contengono i bassorilievi e che sono in relazione formale e architettonica con gli ampi finestroni delle torri. Per comunicare l' “impenetrabilità” dell’edificio attraverso la logica della contrapposizione, si propone di illuminare dall’interno gli ambienti su cui insistono i finestroni. Lo stesso effetto viene riproposto sulle finestre del basamento in bugnato, anche se, in questo caso mediante un’illuminazione d’accento.
Per tutto il sistema d’illuminazione è previsto l’utilizzo di LED, con regolazione dei flussi luminosi tale da poter gestire diverse intensità e, all’occorrenza anche diversi scenari d’illuminazione. Si prevede lo spegnimento automatico, o comunque il mantenimento di uno scenario minimo d’illuminazione a partire dalla mezzanotte e di utilizzare apparecchi illuminanti che abbiano il minimo impatto visivo e la massima reversibilità.
In coerenza con la logica progettuale del sistema d’illuminazione e con la forte motivazione di eliminare sistemi pubblicitari che, seppur di breve permanenza, alterano
sensibilmente l’immagine dell’edificio, si propone la soluzione delle videoproiezioni utilizzando lo sperone del prospetto Est come supporto per il video mapping.Tale proposta, oltre a garantire immediata reversibilità, costituisce un importante e versatile strumento che può assumere valenza promulgativa oppure può essere utilizzato per installazioni temporanee.
Il progetto di Restauro proposto da A61s consiste in un intervento conservativo, inteso nella sua complessità, come momento di conoscenza del sito nella sua accezione di monumento e riconoscimento della necessità della sua conservazione.
Obiettivo primario è quello di non compromettere la valenza documentaria del sito e salvaguardare l’autenticità così come determinata dalle stratificazioni storiche. Per ottenere ciò, deve valere il criterio del minimo intervento, quello di reversibilità, il criterio della compatibilità fisico-chimica dei materiali originali con quelli prodotti dal mercato e il criterio della distinguibilità dei materiali originali per le eventuali integrazioni.
Le fasi del lavoro di anamnesi unite al confronto con i dati di archivio e quelli desumibili dalla lettura stratigrafica del costruito permette di comprendere a pieno la storia dell'edificio e di procedere quindi all’analisi delle alterazioni e dei processi di degrado dei materiali, e di definire i criteri di intervento del progetto di restauro.
I risultati di queste indagini confluiscono nella stesura di vere e proprie mappe tematiche che registrano le informazioni ricavate e consentono l’interpretazione dell’indagine conoscitiva. Il metodo adottato prevere la redazione di una Mappatura dei Degradi, secondo la metodologia del Restauro, affiancata dalle tavole di progetto con la definizione puntuale degli interventi da effettuare descritti per fasi operative e calibrati sui singoli materiali.