S. Maria Nova

Parco archeologico del Colosseo - Roma (RM)

Luogo: Roma
Anno: 2019
Committenza: MiBac - Nuovo Museo del Foro Romano
Superficie: 946 mq
Classi e Categorie di Lavori: E22

Il progetto si pone come proposta migliorativa per l'adeguamento funzionale, la messa in sicurezza del chiostro e la chiusura vetrata delle arcate per soddisfare la necessità di ampliare gli spazi espositivi coperti. La chiusura del chiostro con le nuove vetrate (poste sulle logge del primo piano e del piano terra), permette di climatizzare tutti gli ambienti dei loggiati. Con questa soluzione si propone di localizzare i servizi di accoglienza al piano terra, mentre i loggiati sono integranti  al Museo ospitando parte dell’esposizione dei reperti sui due livelli. 

L'idea proposta è quella di mimetizzare il cantiere attraverso un allestimento museale dello stesso. Il fatto che il progetto preveda il riuso degli ambulacri come spazi espositivi ha suggerito l'idea di poter dare a questi spazi una connotazione espositiva già in fase di cantiere. Ottimizzata la gestione dei lavori, attraverso la chiusura alternata di metà degli ambulacri, il visitatore avrà la possibilità di entrare nel cantiere e interessarsi allo svolgimento delle lavorazioni o alla storia del chiostro di S. Maria Nova, accompagnato da un percorso narrativo creato da pannellature didascaliche. Inoltre, per rendere più interessante ed interattivo il percorso, sono stati progettati dei pannelli (ortogonali alle schermature) con delle stampe rappresentanti il disegno a fil di ferro delle arcate temporaneamente obliterate. Si realizzerà così un gioco prospettico con dei punti di vista privilegiati identificati a terra. Infine, sono state previste delle aperture sui pannelli schermanti per poter permettere al visitatore di osservare direttamente le lavorazioni in corso all’interno del chiostro.

Ulteriore proposta è l’inserimento di un velario teso, ancorato alla copertura degli edifici che insistono sul chiostro, per permettere un corretto deflusso delle acque, eliminare completamente i discendenti e, contemporaneamente, migliorare la manutenzione delle vetrate che in questo modo si troverebbero maggiormente coperte dalle intemperie, allungando il cicli di manutenzione e limitando i costi. Occorre specificare che il nodo di ancoraggio con le coperture esistenti è ipotizzato in modo da garantire la reversibilità dell’intervento, che prevede lo smontaggio di un solo filare di coppi per l’inserimento del velario.

L'utilizzo del velario come sistema di protezione per un chiostro antico è già stato sperimentato con successo nel chiostro di Palazzo Altemps del Museo Nazionale Romano, esempio che testimonia come sia possibile coniugare un intervento moderno, elegante e poco invasivo, con un’architettura del passato, esaltandone l’autenticità tramite il contrasto.