Apre l'Humboldt Forum, nel Berliner Scholls ricostruito dov'era e com'era. O no?
E' prevista per domani, 16 Dicembre 2020, l' apertura -evento dell’ Humboldt Forum di Berlino.
Anche se per il momento si tratterà di un appuntamento in “ digitale”, superate le restrizioni causate dalla pandemia i berlinesi potranno varcare finalmente le soglie di uno degli edifici la cui costruzione ha rappresentato un intervento urbano fortemente partecipato, che ha messo a confronto la città con la sua eredità di simboli, straordinariamente concentrati in un unico sito.
Monastero domenicano nel basso medioevo, poi Palazzo Reale degli Hohenzollern fino al 1950, in seguito immensa Piazza d'armi, e infine Palazzo della Repubblica Tedesca: oggi l’Humboldt Forum, a firma di Franco Stella, ha tre facciate barocche che imitano la fase seicentesca del Berliner Schloss, la quarta facciata è contemporanea, mentre all’interno le volumetrie scandiscono le funzioni attuali dell’edificio sorto – è bene specificarlo – sulla demolizione delle preesistenze.
Il dibattito sul progetto di Franco Stella ha segnato un importante momento di riflessione sul senso del conservare, del restaurare, e necessariamente, del ricostruire dov’era e com’era.
Viene da chiedersi, dove si ritroveranno, una volta entrati i visitatori dell’Humboldt? Dopo aver attraversato le facciate barocche del Berliner Schloss o mentre si aggirano curiosi tra i nuovi spazi museali, dove saranno? Qual è la porzione di storia che il progetto dell’edificio ha voluto restituire alla città? Quale parte del passato invece rappresentava una questione di memoria irrisolta che si è preferito rimuovere definitivamente?
Un solo esempio - paradigma della contraddizione intrinseca del progetto- è stata la difficoltà incontrata nella riproposizione del colore delle facciate barocche. In assenza totale di elementi storici affidabili le facciate sono state dipinte color mela cotogna, sulla base di un singolo frammento di intonaco trovato nel Castello di Charlottemburg datato dai restauratori al 1820.
E non c’è da preoccuparsi se l’operazione sembra quanto meno ardita, perchè sul sito ufficiale del Forum si legge che ci sono molti altri dettagli, aggiunti solo di recente alla facciata, che contribuiscono alla sua – testualmente dall’inglese - autenticità complessiva.
Al di là delle questioni più tecniche l’Humboldt Forum rappresenta un interessante caso di come le città reinterpretano il proprio passato.
“A place with a significant past”, si legge sul sito dell’Humboldt. Peccato che per un luogo con un passato significativo si sia scelta una forma – a cavallo tra la contemporaneità e la ricostruzione in stile – che contraddice, smentisce e quindi finisce per negare il significante e i suoi molteplici significati.